Un’interpretazione, vista attraverso la lente del ciclismo, del perché un singolo si stacchi dal gruppo in cerca dell’assolo personale. Di Nicola Busca
Categoria: Terza pagina
L’antipolitica
Nell’articolo si passa rapidamente in rassegna il termine e il concetto di “antipolitica” sia nel senso di “antipartitica”, riferito ai partiti in quanto tali o ai partiti come sono divenuti oggi, sia in quello di “antiideologia”, riferito a qualsiasi ideologia o a un’ideologia ben precisa. Non si ignora inoltre il concetto di “qualunquismo”. Di Gigi Livio
Breve riflessione sul risveglio culturale degli italiani
In questo articolo viene svolta una breve considerazione sul risveglio culturale degli italiani, soprattutto giovani, di cui sono state recente testimonianza le votazioni per le amministrative e quelle per i referendum e l’entusiasmo che le ha precedute e ne è seguito. Di Gigi Livio
Decadenza del Dams? (II parte)
In questa seconda puntata dell’articolo sulla supposta decadenza dei Dams (supposta dal punto interrogativo, come è evidente) l’autore affronta, se pur brevemente, il problema della decadenza della cultura nel mondo contemporaneo in generale e nell’Università in specie. Di Gigi Livio
Decadenza del Dams?
Oggi si discute del valore dell’insegnamento universitario in genere e di quello impartito da alcuni corsi di laurea in specie. Mettendo a frutto un’esperienza diretta, l’autore inizia qui a discutere del valore e dell’importanza del Dams. L’articolo proseguirà nel prossimo numero della rivista. Di Gigi Livio
Il tradimento nell’epoca postmoderna
Oggi si sente molto parlare di tradimento. Ma quale significato ha il tradimento nell’epoca postmoderna?
Di Gigi Livio
Lavoro e valore
La crisi economica fa vacillare uno dei cardini del tardo capitalismo, il disaccoppiamento tra valore dei beni e lavoro necessario per crearli, operazione sottilmente e occultamente ideologica. Proprio la (ri)proposizione di una formula per la determinazione del valore dei beni, con il discorso ideologico palese che sottende, potrebbe fornire una guida per l’uscita dalla crisi, non solo economica, in cui la società è caduta. Di Claudio Deiro
La banalità dell’ovvio
Due ascolti brevi e casuali danno insieme spunto e conferma, ancora una volta, del rapporto tra naturalismo nelle arti dello spettacolo e potere. Di Gigi Livio
L’impostazione naturalistica nelle arti – che si svela in quanto tale attraverso l’intenzione di chi scrive, recita, eccetera di fare immedesimare il lettore o lo spettatore nel personaggio – sembra oggi non essere più messa in discussione ma accettata
come dato costitutivo dell’arte stessa. Contraddire questa impostazione e portare avanti l’ipotesi autenticamente antagonistica
di un’arte critica, che faccia pensare e non si limiti a intrattenere e ‘divertire’, è oggi più che mai il compito di una critica
che intenda non abdicare alla propria funzione piegandosi ossequiente alle direttive culturali del potere.
Can che abbaia non morde. Critica e impegno ai tempi del disimpegno postmoderno
Per uscire dalla risacca dell’ideologia debole è necessario che la critica torni a utilizzare l’antico, e quanto mai indispensabile, strumento della dialettica. Di Letizia Gatti
Un articolo di Andrea Cortellessa sulle forme di impegno politico di alcuni intellettuali postmoderni, uscito di recente su “La Stampa”, ci offre lo spunto per sottolineare la necessità di una critica che, invece di abbracciare trionfanti posizioni debolistiche, recuperi un pensiero forte, dialettico, profondamente radicato nel tessuto critico della modernità. |
Breve riflessione, nel cinquantenario della morte di Coppi, sul sogno che può scatenare un campione sportivo eccezionale
Prendendo spunto dall’anniversario della morte di Fausto Coppi, il “Campionissimo”, si riflette,
se pure brevemente, sull’influenza che ha lo sviluppo tecnico dei mezzi di comunicazione
di massa sui nostri sogni. Di Gigi Livio
Leopardi pone l’indefinito alla base del sogno che dà piacere poiché risveglia in noi lontani ricordi di sogni analoghi della nostra infanzia. Lo sviluppo tecnico dei mezzi di comunicazione di massa porta alla riduzione, fin quasi all’annullamento, del margine di indefinito che un tempo era prerogativa delle imprese sportive compiute da atleti eccezionali come Fausto Coppi e che favoriva, appunto, il sogno. |