Ascolta, amico di Louis Jouvet: una riflessione sull’arte dell’attore

Esce in una nuova traduzione italiana uno scritto di Louis Jouvet, figura centrale nel teatro del primo Novecento europeo: poche ma dense pagine sull’arte e sul mestiere dell’attore che richiamano gli artisti alla “coscienza professionale” del proprio fare, alla responsabilità delle proprie scelte concrete, alla necessità etica di una ricerca continua, pur nell’inquietudine e nella precarietà delle certezze che caratterizza i suoi e i nostri tempi. Di Donatella Orecchia

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Primo piano di Louis Jouvet in Knock del 1951. La truccatura minima, ma evidente, sugli occhi e sulle labbra intende accentuare l’espressività di un volto dai tratti già marcati e fortemente caratterizzati per natura, facendone, in teatro più che in cinema, una maschera in cui austerità e humor nero si coniugano con la nettezza dei dettagli e una lieve ma persistente caricatura (fotografia di Robert Cohen).

Locandina di Knock, ovvero il trionfo della medicina di Jules Romains, al teatro Champs-Élysées. Louis Jouvet era in questo caso non solo l’attore protagonista, ma anche il regista.