Il «rampollo degenerato» Tommaso Landolfi

Un secolo fa nasceva Tommaso Landolfi: rileggendo le sue pagine ritroviamo il significato della sua inesausta battaglia contro la scrittura, che è la rabbia contro l’ineffabilità
e incomprensibilità della vita, e riscopriamo il coraggio di una scelta radicale, nella quale l’artista consuma fino all’ultimo dei suoi respiri.
 Di Silvia Iracà

Pochi ritagli tolti da uno dei tre diari landolfiani, Rien va (1963), e dal racconto La muta (1964) per provare
a spiegare perché questo nostro grande scrittore sia ancora così attuale e come il suo rovello da «ottocentista
in ritardo», vissuto con strazio e contraddizione, ne faccia un artista della modernità, capace di incidere 
nella realtà del suo e del nostro tempo con l’esempio della sua “lotta senza quartiere” alla parola e 
all’inafferrabilità della vita.

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Tommaso Landolfi

A Charlie Parker di Leo De Berardinis e Perla Peragallo. Una riflessione a margine

Di Donatella Orecchia

Il 7 maggio 2008 a Bologna si è svolta una giornata dedicata a Leo De Berardinis, a cura di Claudio 
Meldolesi e Angela Malfitano. All’interno di un fitto programma, in cui sono stati coinvolti come testimoni 
attori, collaboratori e studiosi che hanno conosciuto da vicino il lavoro di questo artista, è stato proiettato 
il film A Charlie Parker (1968) di Leo e Perla. Un’occasione preziosa per vedere un film di straordinario 
interesse, ma anche per riflettere sulle scelte dei due teatranti in merito alla volontà di non preservazione 
dei loro atti artistici.

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