I giovani del ’68 e quelli di oggi

Può essere utile, per comprendere i motivi della ribellione dei giovani di oggi, paragonare ciò che accadde nel ’68 a ciò che succede in questi giorni non solo in Italia. E’ cambiato tutto: la scuola, le categorie sociali cui appartengono gli studenti, la società che subisce oggi una crisi economica non certo da imputare agli ‘ultimi’, la cultura con il trionfo, per ora, della mentalità postmoderna sia sul piano culturale vero e proprio e su quello, più ampio, della cultura antropologica. E’ giusto segnalare questo cambiamento per meglio capire ciò che è successo e ciò che succede oggi. Di Gigi Livio

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1968 1 marzo Roma Inizio degli scontri a Valle Giulia, facoltˆ di Architettura
La prima fotografia si riferisce a un momento dello scontro tra studenti della Facoltà, di architettura di Roma a Valle Giulia, il primo marzo del 1968, e la seconda, invece, al corteo di Roma del 14 novembre. Lo scontro di Valle Giulia fu particolarmente violento e sanguinoso: Pasolini ne diede un’interpretazione sfavorele agli studenti (nell’articolo sono riportati pochi, ma significativi, suoi versi) e intuì, che il ’68 si sarebbe rivelato come il momento embrionale di ciò, che nel futuro avrebbe dato frutti avvelenati. Gli studenti di oggi, che rappresentano classi sociali diverse, vogliono, al contrario, avere (o ri-avere) un futuro di uomini liberi sia dal punto di vista materiale, e cioè, quello economico, che da quello culturale: sul loro cartello campeggia, infatti, la parola “futuro”.

Un momento della manifestazione di studenti e professori contro la riforma della scuola, Roma, 10 novembre 2012. ANSA/ GUIDO MONTANI
La prima fotografia si riferisce a un momento dello scontro tra studenti della Facoltà, di architettura di Roma a Valle Giulia, il primo marzo del 1968, e la seconda, invece, al corteo di Roma del 14 novembre. Lo scontro di Valle Giulia fu particolarmente violento e sanguinoso: Pasolini ne diede un’interpretazione sfavorele agli studenti (nell’articolo sono riportati pochi, ma significativi, suoi versi) e intuì, che il ’68 si sarebbe rivelato come il momento embrionale di ciò, che nel futuro avrebbe dato frutti avvelenati. Gli studenti di oggi, che rappresentano classi sociali diverse, vogliono, al contrario, avere (o ri-avere) un futuro di uomini liberi sia dal punto di vista materiale, e cioè, quello economico, che da quello culturale: sul loro cartello campeggia, infatti, la parola “futuro”.

Amour

Amour è un film di Michael Haneke, vincitore quest’anno della Palma d’Oro a Cannes, interpretato da Jean-Louis Trintignant e Emanuelle Riva. A un’analisi critica il film risulta decisamente diverso da ciò che si può pensare. Di Daniela De Luca

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Il fotogramma rappresenta il momento in cui Georges chiede alla moglie se si ricorda di essere stata “assente” per qualche istante, lei risponde che non sa di cosa stia parlando. E’ l’inizio di un precipitarsi di eventi che li porterà ad affrontare momenti difficili.

Gli attori Emanuelle Riva e Jean-Luis Trintignant insieme al regista Michael Haneke sul set del film in un momento della sua realizzazione.