Grazie alla mediazione situazionista, i fotomontaggi allo stile di Heartfield arrivano al punk anarchico, che li utilizza come armi di critica verso ogni tipo di autoritarismo, di militarismo, di repressione dell’individuo. Di Enrico Pili Heartfield, vissuto tra il 1891 e il 1968, ha creato e sviluppato il fotomontaggio satirico politico, intuendone l’enorme potenziale comunicativo derivante da una diffusione di massa. Qualcosa di simile accade nella scena punk anarchica, dove il fotomontaggio heartfieldiano è utilizzato per le copertine dei dischi, fanzine, manifesti dei concerti e volantini politici, che grazie a internet trovano oggi un’inedita utenza internazionale.
Due ascolti brevi e casuali danno insieme spunto e conferma, ancora una volta, del rapporto tra naturalismo nelle arti dello spettacolo e potere. Di Gigi Livio
L’impostazione naturalistica nelle arti – che si svela in quanto tale attraverso l’intenzione di chi scrive, recita, eccetera di fare immedesimare il lettore o lo spettatore nel personaggio – sembra oggi non essere più messa in discussione ma accettata come dato costitutivo dell’arte stessa. Contraddire questa impostazione e portare avanti l’ipotesi autenticamente antagonistica di un’arte critica, che faccia pensare e non si limiti a intrattenere e ‘divertire’, è oggi più che mai il compito di una critica che intenda non abdicare alla propria funzione piegandosi ossequiente alle direttive culturali del potere.