‘Vedova ci dimostra che l’artista, servendosi di mezzi puramente pittorici, può levare molto alto il suo grido di allarme per la società del nostro tempo’. A. Tapies, Vedova, in “Papeles de son Armadans”, Palma de Mallorca 1962). Di Maria Pia Petrini
Riproporre nel nostro retroterra due pagine di Emilio Vedova ha, ovviamente, un significato ben preciso: l’artista veneziano ci parla di pittura come lotta, di uomini che hanno necessità di gridare, pur nel deserto, di dichiarazioni d’intenti, di speranze, di verità che vanno prese ‘per la gola’. Questo dovrebbe ancora essere il nostro presente.
È uscito un nuovo libro di Frank Furedi per i tipi di Cortina, Che fine hanno fatto gli intellettuali? I filistei del XXI secolo. Di Armando Petrini
Furedi è molto efficace in questo libro nello stigmatizzare il “filisteismo” degli intellettuali, sempre più impegnati a promuovere un’indistinta “partecipazione” alle manifestazioni culturali piuttosto che a stimolare il formarsi di un autentico pensiero critico.
Meno efficace ci pare invece Furedi nel mettere a fuoco le cause di questo dilagante filisteismo. Che non risiedono tanto in una sconfitta dell’intelligenza (come argomenta Furedi), ma soprattutto nel venire meno della sfida culturale come motore nevralgico del conflitto: conflitto delle idee, innanzi tutto, ma anche conflitto sociale.