Il ministro Profumo tra libri di testo e computer

Tra i tanti problemi che ha già la scuola italiana ora se ne affaccia un altro che potrebbe avere conseguenze pericolose. Il ministro Profumo pretenderebbe che gli studenti rinunciassero ai libri di testo e col ricavato in denaro si comprassero il computer. E i libri di testo? Secondo il ministro dovrebbero farseli da soli. Questo comporterebbe il fare a meno di quella guida e di quella base che costituisce il libro di testo, solitamente redatto da specialisti della materia e della didattica. Di Gigi Livio

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La biblioteca di Babele

La biblioteca è illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore la traversasse in una direzione qualsiasi, constaterebbe alla fine dei secoli che gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine (che, ripeto, sarebbe un ordine: l’Ordine). Questa elegante speranza rallegra la mia solitudine.

Da La biblioteca di Babele
Jorge Luis Borges
Da Finzioni, parte I
1941
Di Claudio Deiro

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Venere e Adone nel riadattamento di Valter Malosti

Valter Malosti, attore regista, inscena Venere e Adone di Shakespeare in un modo particolare: rifacendosi anche alle ambiguità del teatro elisabettiano, in cui i ruoli femminili erano recitati da ragazzi, si incarica di portare sulla scena egli stesso Venere con un Adone muto di giovanile prestanza. Di Ariela Stingi

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Valter Malosti nei panni del narratore e di Venere. Apprezzabile la scelta di non marcare troppo il trucco femminile, evitando, almeno in questo dettaglio, di scadere nel ridicolo e nel grottesco.

Adone per tutto lo spettacolo sarà una marionetta nelle mani di Venere; il suo cercare di opporsi alle soffocanti attenzioni della dea aumenterà solamente il delirio di quest’ultima.

Bellas Mariposas

Bellas Mariposas di Salvatore Mereu è un film che racchiude in sé una grande prova d’attore e di direzione degli attori. Di Enrico A. Pili

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Il regista Salvatore Mereu con Sara Podda e Maya Mulas. L’attore è, in un film come questo, l’elemento centrale. Un risultato straordinario come quello raggiunto da Bellas Mariposas è sempre frutto di un lungo periodo in cui attori e regista imparano a prendere confidenza l’uno dell’altro. Si tratta anche per il regista di avere un preciso disegno stilistico in testa (cosa non da pochi) e per quel regista di riuscire a mettere i propri attori sulla sua strada (cosa ancor più rara). Così si crea quella perfetta alchimia fatta di fiducia reciproca che permette all’attore, non necessariamente interessato ai problemi stilistici del regista, e alla regia, non totalitaria ma aperta a ciò che l’attore potrebbe fare di fronte alla macchina da presa, di fondersi stupendamente.

La lunga sequenza (circa due minuti) del molestatore è emblematica della regia del film come pensata da Mereu, che non solo ha impostato la lavorazione del film sull’ordine cronologico delle scene, ma anche sui long take (sequenze lunghe), momenti che permettono alle attrici, a cui viene quindi dato un grande margine di libertà, di gestire le battute a proprio piacimento.