Gould il lupo. Antagonismo in forma di contrappunto

Il radiodramma in concerto di Monica Luccisano invera sulla scena del Teatro Baretti di Torino l’hölderiana unità del colloquio – nel senso dato da Heidegger – fra Glenn Gould e Arnold Schönberg, “in tal modo che”, nella dissonanza della polifonia e cioè nella negazione dell’unità, si “rende possibile l’incontro” e l’esperienza di un autentico ascolto. Di Letizia Gatti

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I numerosi programmi radiofonici realizzati da Glenn Gould per la Canadian Broadcasting Corporation (CBC), negli anni Sessanta e Settanta, hanno come motivo dominante il tema della solitudine e dell’isolamento. Si pensi in particolare a The Idea of NorthThe LatecomersThe Quiet in the Land, “radiodrammi in forma di contrappunto”, conosciuti poi sotto il titolo unico di Solitude Trilogy.

Jonathan Cott Consideriamo l’idea della radio come metafora della solitudine. […] Perché pensi di essere tanto interessato a questo medium introspettivo?
Glenn Goud[…] Non so quale dovrebbe essere l’esatto rapporto, ma ho sempre avuto l’impressione che, per ogni ora trascorsa in compagnia di altri esseri umani, si ha bisogno di x ore da soli. Ora, che cosa questa x rappresenti, davvero io non lo so; potrebbe essere 2 e 7/8 o 7 e 2/8, ma si tratta comunque di un rapporto sostanziale. La radio, comunque, è sempre stata un medium con cui fin da bambino ho avuto rapporti stretti, ascoltandola praticamente ininterrottamente: mi spiego, per me è una specie di sottofondo – io dormo con la radio accesa, anzi non riesco a dormire senza la radio, specie da quando ho smesso di prendere il Nembutal [ride].

Jonathan Cott
 Consideriamo l’idea della radio come metafora della solitudine. […] Perché pensi di essere tanto interessato a questo medium introspettivo?
Glenn Goud[…] Non so quale dovrebbe essere l’esatto rapporto, ma ho sempre avuto l’impressione che, per ogni ora trascorsa in compagnia di altri esseri umani, si ha bisogno di x ore da soli. Ora, che cosa questa x rappresenti, davvero io non lo so; potrebbe essere 2 e 7/8 o 7 e 2/8, ma si tratta comunque di un rapporto sostanziale. La radio, comunque, è sempre stata un medium con cui fin da bambino ho avuto rapporti stretti, ascoltandola praticamente ininterrottamente: mi spiego, per me è una specie di sottofondo – io dormo con la radio accesa, anzi non riesco a dormire senza la radio, specie da quando ho smesso di prendere il Nembutal [ride].