Einaudi ha recentemente pubblicato un libro di Paolo Poli, curato da Luca Scarlini, intitolato Alfabeto Poli. Proprio dal libro è scaturito un pensiero, apparentemente privo di nesso logico, che permette però di accostare Carmelo Bene a Paolo Poli. Di Ariela Stingi
Categoria: Teatro
Morte di un intellettuale che era anche un organizzatore teatrale
L’organizzazione teatrale è qualcosa di molto delicato che influisce sul valore delle “produzioni” teatrali o, meglio, come scrive Gramsci “l’organizzazione pratica del teatro è nel suo insieme un mezzo di espressione artistica”. Edoardo Fadini, morto in dicembre, è stato un organizzatore di particolare valore. Le righe che seguono intendono mettere in luce il nucleo profondo di questo valore. Di Gigi Livio
Elogio di Claudio Remondi, poeta del teatro
A febbraio è morto Claudio Remondi. Il suo operare teatrale può venire sintetizzato nell’affermare che fu, insieme al suo compagno d’arte Riccardo Caporossi, un “poeta del teatro”. Non è possibile dire in poche parole cosa questa definizione significhi, ma l’articolo si impegna a cercare di spiegarlo. Di Gigi Livio
Il Fringe, il teatro di strada e un’occasione mancata dal pubblico
In maggio si è svolto a Torino il Fringe Festival. In strada si sono esibiti diversi gruppi di variati e variegati spettacoli. L’articolo prende in considerazione il così detto “teatro di strada” e, attraverso due esempi, cerca di indagare le reazioni del pubblico di fronte a due esibizioni di diverso livello tecnico. Di Ariela Stingi
Gould il lupo. Antagonismo in forma di contrappunto
Il radiodramma in concerto di Monica Luccisano invera sulla scena del Teatro Baretti di Torino l’hölderiana unità del colloquio – nel senso dato da Heidegger – fra Glenn Gould e Arnold Schönberg, “in tal modo che”, nella dissonanza della polifonia e cioè nella negazione dell’unità, si “rende possibile l’incontro” e l’esperienza di un autentico ascolto. Di Letizia Gatti
Colpo su colpo di Riccardo Caporossi
Spettacolo che nega lo spettacolo, Colpo su colpo di Riccardo Caporossi mette in luce ancora una volta la vicinanza tematica tra l’artista romano e i temi cari alle avanguardie del novecento. Colpo su colpo è teatro che nega l’immagine ma non lascia scampo all’immaginazione. Di Enrico A. Pili
Brevi note sull’Amleto di Malosti
L’Amleto di Malosti è uno spettacolo interessante e ricco di spunti per il critico. Propongo qui alcune brevi riflessioni su ciò che ho visto soffermandomi soprattutto sulla recitazione dell’attore-regista. Di Gigi Livio
Frammenti di un discorso sull’attore: Lorena Senestro
È ancora possibile oggi, dopo la forzata liquidazione dell’avanguardia degli anni sessanta e settanta, che si possa trovare sulla scena italiana un modo di recitare non naturalistico? Lorena Senestro, giovane attrice piemontese, responsabile con il regista Massimo Betti Merlin del Teatro della Caduta di Torino, ci dà prova, insieme a pochissimi altri, del fatto che una recitazione di questo tipo è ancora frequentabile e con notevole vantaggio dell’arte teatrale. Di Gigi Livio
Carlo Cecchi in Abbastanza sbronzo per dire ti amo? e Prodotto al teatro Gobetti di Torino
L’ultimo spettacolo di Carlo Cecchi è certamente interessante grazie alle virtù artistiche dell’attore-regista, che ha scovato due testi tali da permettergli di applicare il suo caratteristico modo di recitare a un livello decisamente alto. Di Ariela Stingi
Venere e Adone nel riadattamento di Valter Malosti
Valter Malosti, attore regista, inscena Venere e Adone di Shakespeare in un modo particolare: rifacendosi anche alle ambiguità del teatro elisabettiano, in cui i ruoli femminili erano recitati da ragazzi, si incarica di portare sulla scena egli stesso Venere con un Adone muto di giovanile prestanza. Di Ariela Stingi