Remondi e Caporossi. Una voce contro il tempo

Al teatro Metastasio di Prato una retrospettiva che ripercorre l’attività trentennale di due artisti della scena. Una mostra e una serie di spettacoli per dare voce a una ricerca ininterrotta, ostinata e appartata, sul linguaggio del teatro. Di Mariapaola Pierini
Nella retrospettiva di Parma Remondi e Caporossi presentano Me e Me, uno spettacolo prezioso e delicato, una riflessione sull’inesorabilità del tempo che scorre.
Sulla scena, due fili rossi si dipanano da un arcolaio e la voce di Remondi denuncia, con rabbia e lievità, il disagio di due artisti di fronte a un tempo che non comprendono e che forse non li può più comprendere.
Non c’è rassegnazione, e contro questo nostro tempo Rem e Cap ostinatamente continuano a ricercare e sperimentare. Come silenziosi artigiani del teatro conservano la memoria del proprio lavoro e trasmettono il loro sapere: e così i loro spettacoli storici degli anni ’70, Sacco e Pozzo, riprendono vita grazie a due giovani attori, Pasquale Scalzi e Armando Sanna.

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Remondi e Caporossi, due volti e due corpi, una coppia che sulla scena ha costruito un teatro di azioni, silenzi e sguardi.

Sotteraneo. Claudio Remondi, Riccardo Caporossi e Noemi Regalia, una riflessione lieve e impietosa sulla solitudine della vita quotidiana.

Il sacco è il protagonista dello spettacolo più celebre della coppia Remondi e Caporossi. Un gioco crudele, e talvolta comico, tra una vittima e un carnefice.


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