La ‘scuola di teatro’ di un attore brechtiano

E’ uscito in traduzione italiana un importante libro di Ekkehard Schall, attore tedesco allievo e continuatore di Brecht, che indaga con raffinatezza e profondità il pensiero, oggi spesso dimenticato, del maestro. Di Armando Petrini
La pubblicazione in italiano del libro di Schall (La mia scuola di teatro. Seminari, lezioni, dimostrazioni, discussioni, Ubulibri, 2004) è importante per almeno due motivi.
Innanzi tutto perchè consente di conoscere meglio e più da vicino un attore così interessante e raffinato qual è Schall. In secondo luogo perchè dà un nuovo spunto per tornare a parlare di Bertolt Brecht, di cui Schall fu allievo e, per certi versi, continuatore.
Dalla lettura del libro emerge un’idea estremamente articolata e complessa dei concetti di teatro epico e di straniamento, che vengono riconsegnati da Schall alla loro corretta dimensione etica e conflittuale.

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Schall nel gesto ampio e volutamente teatrale della posa del guerriero in Coriolano di Shakespeare/Brecht. Il corpo fa pernio sulla gamba destra e si mostra in equilibrio precario: ciò accresce la tensione drammatica e alla stesso tempo la fissa in un’immagine precisa.

Schall (al centro, seduto) recita l’Arturo Ui di Brecht. La postura del corpo, leggermente irrigidito, e il viso, che appare bloccato ma non privo di mobilità, alludono a una recitazione estremamente complessa e fatta di sapienti spigolosità.

Bertolt Brecht, Berlino 1931


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