Si torna oggi a parlare e a vedere i film di Keaton. Comico fra i più grandi e insuperati della storia del cinema, ha rivoluzionato il linguaggio artistico del suo tempo: con lucidità e un tocco di grazia.Di Donatella Orecchia
Quello sguardo sbigottito, carico di malinconica estraneità e quella tensione ostinata e irriducibile alle regole del mondo che lo circonda sono il suo modo di guardare all’America degli anni ’20 e le trasformazioni di una società sempre più industrializzata, massificata ma proprio piena di contraddizioni. Con uno stile particolarissimo: astratto, antipsicologico, antinarrativo, antidrammatico, straniato, prosciugato da ogni umore sentimentale, essenziale e, paradossalmente, anticomico. Senza tentazioni consolatorie. Senza un sorriso. Così Keaton ha detto e continua oggi a dire che l’arte (come forma di conoscenza) può far saltare i codici, che l’ideologia dominante vorrebbe naturali, con cui si guarda la realtà. |


