Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov. Come Benjamin diventa un idolo rock sotto la penna di uno scrittore pop

La nuova edizione critica del saggio benjaminiano del 1936, commentato capitolo per capitolo dallo scrittore di Novecento Alessandro Baricco, è un perfetto esempio del proliferante successo di una figura postmodernissima ma nient’affatto nuova, quella del “critico come spettatore”.

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Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov fu pubblicato per la prima volta in Italia da Einaudi nel 1962, nella raccolta di saggi intitolata Angelus Novus. In questa breve ma folgorante opera Benjamin riflette su un’arte antichissima, quella del narrare, che “volge al tramonto perché viene meno il lato epico della verità, la saggezza”. Benjamin scriveva nel periodo tra le due guerre; oggi alcune considerazioni andrebbero ridiscusse alla luce di ciò che è accaduto successivamente ma la maggior parte delle tesi di fondo conserva intatta la sua validità e il suo inesauribile fascino. Impossibile riassumere nello spazio di una didascalia il contenuto di un’opera così ricca. Vale la pena però di riportare, a titolo esemplificativo, un passaggio di autentica bellezza, per dare un’idea della capacità narrativa di Benjamin e del dispiegarsi del suo pensiero critico: “il ricordo […] è l’elemento musale dell’epica in senso lato. Esso abbraccia le sottospecie musali dell’epico, fra cui tiene il primo posto quella incarnata dal narratore. Esso crea la rete che tutte le storie finiscono per formare fra loro. L’una si riallaccia all’altra, come si sono sempre compiaciuti di mostrare i grandi narratori, e in primo luogo gli orientali. In ognuno di essi vive una Sheherazade, a cui, ad ogni passo delle sue storie, viene in mente una storia nuova. È questa la memoria epica e l’elemento musale del racconto”.

Alessandro Baricco è l’autore di queste note a commento della nuova edizione de Il narratore: più che un’integrazione critica, è lo sguardo partecipe e trasognato del tifoso ad accompagnarci capitolo dopo capitolo alla scoperta dell’opera di Benjamin. È un po’ come studiare l’Orlando Furioso dal riassunto del bigino. Si pretende quella fatica lì.

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