Il controllo della parola. Il ritorno di un discorso critico sull’industria culturale?

È uscito un nuovo libro di André Schiffrin dedicato al tema delle concentrazioni editoriali. Un volume interessante e utile. Con qualche limite. Di Armando Petrini
Il francese André Schiffrin torna a occuparsi di concentrazioni editoriali. In questo volume, Il controllo della parola, l’attenzione maggiore è dedicata al caso francese e a quello inglese.
Schiffrin mette bene a fuoco la pericolosità dei meccanismi di concentrazione editoriale ed evidenzia con efficacia il “controllo della parola” che essi consentono. Il discorso è in questo senso molto interessante, basandosi oltretutto su analisi puntuali e precise dei dati disponibili.
Dove il discorso di Schiffrin si fa meno convincente è invece nello sguardo complessivo sull’industria culturale, la cui efficacia dipende certo dal controllo economico ma, allo stesso tempo, anche e forse soprattutto, dal capillare e apparentemente invisibile controllo ideologico di cui il “sistema” dell’industria culturale si mostra capace.

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