Agli studenti, e agli insegnanti. Per «salvare anche loro da noia superflua».

La nuova edizione de L’ABC del leggere (1934) di Ezra Pound, saggio indirizzato a «chi desidera apprendere», ci invita a meditare sulla funzione sociale della didattica e sul compito, spesso misconosciuto, a cui è chiamata a rispondere la pedagogia. Di Letizia Gatti

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Testo fondamentale di critica letteraria, L’ABC del leggere di Ezra Pound fu pubblicato per la prima volta nel 1936; viene oggi riproposto da Garzanti per la collana Garzanti Novecento. Il saggio intende offrire a studenti e insegnanti e, più in generale, «a chi desidera apprendere» un manuale di «avviamento alla lettura». Tanto necessario quanto mai urgente in un tempo in cui, come afferma il grande poeta statunitense, «la cura e la riverenza per il libro come tale, propria di epoche nelle quali nessun libro veniva duplicato se qualche amanuense non si dava la pena di copiarlo, non si confà più, palesemente, ai “bisogni della società” o alla conservazione del sapere». È «indispensabile», allora, «strappare le erbacce se il Giardino delle Muse deve restare un giardino».

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