Scritti molesti sullo spettacolo e la cultura nel tempo dell’emergenza
Vincere, il naturalismo e il melodramma
Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes, Vincere di Marco Bellocchio potrebbe tentare un ambizioso discorso critico, ma gli elementi di interesse che emergono nella prima parte vengono presto soffocati dal dramma personale della protagonista. Di Enrico Pili Nel Cinema la rimozione della finzione tramite un preteso sguardo “oggettivo” sulla realtà (naturalismo acritico) non porta mai a quella realtà presa in esame, a causa di un paio di tare ereditarie: il persistere dello sguardo del regista (e della sua “classe sociale”) e la maledizione del melodramma, che impestano quella presunzione di oggettività sacrificando la complessità sull’altare della lacrimevole bega familiare.