“L’arte non è cosa nostra” … perché forse non è più arte.

Appunti sull’ennesima operazione commercial-artistica dell’industria culturale. Di Ariela Stingi

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Scorcio del salone Nervi, all’interno di Torino Esposizioni

Data l’assenza di cartellini nominativi non è possibile a chi scrive risalire agli artisti e al titolo delle opere. Va inoltre notato che i lavori esposti non hanno alcuna connessione logica gli uni con gli altri, e inoltre, è da sottolineare che l’esposizione e l’allestimento sono state curate dagli artisti stessi. Arte democratica o poca voglia di gestire l’evento da parte del curatore?

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