Carlo Quartucci e Carla Tatò all’Università di Roma Tre. Immagini d’artista

Prosegue il “viaggio attraverso il teatro” intrapreso da Carla Tatò e Carlo Quartucci. Il laboratorio tenuto nell’aula Columbus dell’Università di Roma Tre ci spinge a considerare
da una prospettiva diversa le possibilità di contraddizione che l’arte d’avanguardia
può avere ancora oggi.
 Di Valérie Bubbio
Il margine di possibilità che si presenta ancora frequentabile dall’arte per contrapporsi con forza
al dio mercato regolatore di ogni cosa risulta oggi come oggi sempre più ristretto. Il coraggio di coloro
che continuano a lottare senza tregua cercando nuovi spazi e nuovi modi all’interno di questo
margine ormai limitatissimo restituisce una vena di speranza ai tempi bui che stiamo attraversando.
Oggi più che mai è necessario valorizzare lo sforzo di quei rarissimi artisti che si pongono
un passo avanti, tra avanguardia e tradizione, alle disposizioni culturali di una società votata allo spettacolo
e all’intrattenimento.

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Carlo Quartucci contempla sognante ed assorto le azioni che continuano a palesarsi sul palco con gli occhi di chi è ancora in grado di stupirsi e di stupire e di chi riesce a trasporre un’idea di teatro in atto scenico concreto. Quando tutti i ragazzi hanno abbandonato la platea superando la linea che separa il pubblico dal palco il Maestro li invita a formare un semicerchio intorno a lui. In questo modo anche lo spettatore si trasforma in attore in quanto individuo che agisce e partecipa prendendo voce in uno “zoo di pensieri” divenuto sogno in azione.

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