Scritti molesti sullo spettacolo e la cultura nel tempo dell’emergenza
Luttazzi di nuovo a teatro: bollito misto con mostarda
Ovvero: “L’intrattenimento dà al pubblico ciò che vuole, l’arte dà al pubblico ciò che ancora non sa di volere” (D. Luttazzi). Di Gaia Russo Frattasi Il nuovo spettacolo di Luttazzi in tournée italiana, ricetta agrodolce che coniuga le sue ottime doti attoriche ad un’ironia fulminante e dolorosa; una corsa a perdifiato nella “Casa degli Orrori” nazionali ed internazionali durante la quale, con la risata come unica consolazione, il comico non risparmia niente e nessuno, meno che mai se stesso.
Luttazzi non veste i panni di un personaggio, ma porta in scena se stesso. La sua pirotecnica e irrefrenabile maratona verbale è resa ancor più pungente dalle espressioni stralunate del suo volto irregolare e clownesco.
In una sapiente orchestrazione di ritmi e di pause, in un’abile commistione di registri, Luttazzi sulla scena pare una marionetta mossa da fili invisibili: sebbene la mimica fisica sia poco sfruttata, l’attore è essenzialmente un corpo grottesco, denso di orifizi, protuberanze e deformità che lo pongono in comunicazione col mondo.