Il film La rabbia di Pasolini, presentato quest’anno a Venezia, ha il merito di recuperare un film
(La rabbia, 1963) che è chiaro esempio dell’inevitabile “rabbiosa” necessità critica dell’opera d’arte e della sua altrettanto inevitabile politicità. Di Enrico Pili
La rabbia di Pasolini porta l’attenzione sulle caratteristiche principali dell’opera d’arte quali l’imprescindibilità
dal contesto sociale in cui nasce, la poeticità come visione del mondo attraverso la sensibilità dell’artista,
la lucidità di un discorso critico.
