Una grande retrospettiva dedicata al regista al Festival di Locarno. Un’occasione per rivedere i capolavori e per scoprire preziosi tesori -frammenti di film incompiuti ma non solo- della sua variegata e travagliata carriera. Una vita divisa tra cinema, radio, teatro e televisione, in cui Welles non smise mai di sperimentare e di lottare in nome della propria autonomia artistica. Di Mariapaola Pierini
Nei dieci giorni della retrospettiva, una panoramica sulla multiforme carriera di Orson Welles. Un omaggio alla grandezza di un artista che nel corso della sua lunga carriera è stato costretto ad abbandonare molti dei suoi progetti, lasciando dietro di sé un’immensa mole di materiale frammentario e incompleto.
Negli anni molti sono stati i tentativi di dare conto e di ordinare quanto Welles ha prodotto, e questa retrospettiva aggiunge notevoli contributi alla ricostruzione della sua complessa vicenda artistica.
Il puzzle Orson Welles si arricchisce dunque di importanti tasselli ma, come le inchieste dei suoi film, sembra destinato a non chiudersi mai. Welles pare aver voluto alimentare un continuo interesse sulla sua personalità artistica e, soprattutto, disattendere costantemente le aspettative di chi vorrebbe chiudere definitivamente l’inchiesta e “vendere” la versione definitiva della sua vita e della sua opera.


