Scritti molesti sullo spettacolo e la cultura nel tempo dell’emergenza
Toni Servillo, attore nella tradizione
Toni Servillo, oggi conosciuto dai più come protagonista del film Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, da anni sui palcoscenici italiani, è l’esempio di un teatrante che si confronta con la tradizione in modo autentico e fuori dalle mode. Di Donatella Orecchia Oggi la tradizione come concreto sapere collettivo che si tramanda di generazione in generazione è quasi scomparsa. Eppure spesso si riscontra che, in contesti anche molto diversi fra loro (dalla cucina, all’artigianato, all’arte), l’appello alla tradizione è quanto mai diffuso, funzionale a nutrire il mercato di prodotti con l’etichetta della ‘bontà di una volta’, dell’ ‘originalità’, della ‘credibilità’. Nell’arte e, in particolare, in teatro accade da anni qualcosa di molto simile. Ma qualcuno sa andare controcorrente e confrontarsi in modo autentico con ciò che resta della tradizione. Toni Servillo è uno dei rari ma importanti esempi della scena italiana in cui il recupero e il confronto/scontro con la tradizione -del teatro napoletano da una parte e del grande attore italiano, dall’altra- è un autentico stimolo creativo e lo porta a prendere le distanze dal linguaggio teatrale egemone, piatto e normalizzato che, opportunisticamente, ha da tempo preso il titolo di teatro di tradizione.