Nel centenario della nascita del futurismo, vale la pena soffermarsi su uno scritto di Majakovskij che evidenzia alcuni aspetti della diversità fra il futurismo italiano e quello russo. Di Armando Petrini
In occasione del centenario del futurismo vorremmo richiamare l’attenzione sul futurismo russo, e sulla
figura di Majakovskij in particolare. Spesso dimenticato, e poco tenuto in conto nella valutazione
del fenomeno nel suo complesso, il movimento che nasce in Russia, pur mantenendo diversi punti di
contatto con il percorso di Marinetti (soprattutto sul piano della ricerca formale), rivela anche decisivi
elementi di diversità.

